Attraverso la formazione impartita nel corso delle classi tecniche vengono innanzitutto esplorate le fondamentali proprietà e possibilità d'azione del corpo in relazione al peso, all’energia, al ritmo ed alla tridimensionalità dello spazio. Il lavoro scheletrico e muscolare, impostato sia al pavimento che in stazione verticale, si vuole in una relazione armonica fra l'ascolto “interno” e soggettivo e la chiarezza da “oggettivare” per lo spettatore. Successivamente le forme significanti, esperite nelle strutture degli esercizi, vengono declinate, nella parte laboratoriale, in funzione di possibili sviluppi drammaturgici, come forme significative della messa in relazione all'altro da sé e dello sviluppo della presenza/consapevolezza scenica di ciascuno.
Nel corso dei laboratori di scrittura coreograifica in particolare, ci si avvale dello studio degli otto trigrammi fondamentali descritti nell' I-CHING ovvero
IL CREATIVO - la testa, il tempo, la luce / IL RICETTIVO - l'addome, lo spazio, l'oscuro
L'ECCITANTE -il piede/ IL MITE - le cosce
IL SERENO - la bocca/L'ARRESTO - la mano
L'ABISSALE - l'orecchio / L'ADERENTE - l'occhio
in quanto configurazioni dinamiche, alle quali sono associate parti specifiche del corpo umano, con individuazione delle relative qualità energetiche e direzionali; in un' armonizzazione tecnico-espressiva del corpo come microcosmo in relazione di continuità con il macrocosmo, particolare attenzione è prestata all'idea di polarità insita sia nel corpo dell'interprete che nel gioco delle parti fra più interpreti, nonchè al lavoro di interazione scenica sulla base dei concetti fisici di “campo” e di “risonanza”.
Nel corso dei laboratori di scrittura coreograifica in particolare, ci si avvale dello studio degli otto trigrammi fondamentali descritti nell' I-CHING ovvero
IL CREATIVO - la testa, il tempo, la luce / IL RICETTIVO - l'addome, lo spazio, l'oscuro
L'ECCITANTE -il piede/ IL MITE - le cosce
IL SERENO - la bocca/L'ARRESTO - la mano
L'ABISSALE - l'orecchio / L'ADERENTE - l'occhio
in quanto configurazioni dinamiche, alle quali sono associate parti specifiche del corpo umano, con individuazione delle relative qualità energetiche e direzionali; in un' armonizzazione tecnico-espressiva del corpo come microcosmo in relazione di continuità con il macrocosmo, particolare attenzione è prestata all'idea di polarità insita sia nel corpo dell'interprete che nel gioco delle parti fra più interpreti, nonchè al lavoro di interazione scenica sulla base dei concetti fisici di “campo” e di “risonanza”.